Un ospite d'eccellenza

Alle ore 19 del lontano 7 settembre 1968, veniva benedetta con rito solenne la nuova chiesa di Maserà di Padova in viale Kennedy, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria.

L'8 settembre 2018, esattamente cinquant'anni dopo, Sua Eccellenza Monsignor Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e Segretario Personale di Benedetto XVI, ha varcato quella soglia per rendere omaggio al Santo Patrono della Comunità parrocchiale e per ricercare quel dialogo con il mondo, aperto alle periferie umane, che è uno dei pilastri del pontificato di Papa Francesco.

Nato in una piccola cittadina tedesca della Foresta Nera, da padre fabbro, è ora l'uomo più influente della curia Vaticana e vicino a 'due papi'.

Marco Da Zara ed i terreni di ponte san nicolò

Entrata cortile palazzo Da Zara

Nel corso degli anni Trenta del secolo scorso Montesi acquisisce una vasta proprietà nel Comune di Ponte san Nicolò, dove impianta l’Azienda agricola Alba; il laboratorio analisi delle sementi, specializzato nella barbabietola, è ancora esistente, con funzioni di pizzeria-ristorante, all’angolo tra la Statale Piovese e viale del Lavoro. Ma chi era il proprietario di tali aree prima di Montesi?

I campi erano di proprietà di Marco da Zara, che viene discriminato in quanto ebreo. Nell’atto di acquisto datato 30 settembre 1939 (n.4918): “Da Zara Marco detto Neni del fu Comm. Giuseppe e di Segre’ Ernestina, nato a Padova il 17-4-1889, domiciliato a Padova via Marsala Civico n. 16 di razza ebrea, discriminato a tutti gli effetti dalle leggi razziali ecc …. Discriminato con Decreto del Ministero dell’Interno in data 31-1.1939 n. 71 venditore”.

In ricordo di Agostino una persona perbene

Ci sono persone che fanno la storia di una comunità ma non passano alla Storia, sopravvivono però nella memoria dei loro cari, in uno scrigno pieno di ricordi preziosi da custodire e, se possibile, da tramandare nel tempo.
Capita a volte che, proprio la tragica modalità della loro scomparsa - come un grosso pugno alla bocca dello stomaco - ci costringa a fermarci per rifiatare. E’ in questi momenti di grande dolore che ci viene data l’opportunità per riflettere su questi meravigliosi compagni di viaggio, coi quali abbiamo camminato sulla strada della vita, e solo ora, che non ci sono più, capiamo l’importanza di averli avuti accanto: talvolta davanti a guidarci, altre volte dietro a sospingerci. Quasi sempre al nostro fianco, a condividere tante esperienze, legati in un abbraccio fraterno che ha reso più agevole il cammino e più gioiosa l’esistenza di un’intera comunità.

Agostino Buratin era una di queste persone. Era un amico, un fratello, uno su cui potevi contare. Sempre!
Se nel nostro piccolo mondo ci fosse qualche Agostino in più ce ne accorgeremmo subito, perché sarebbe un mondo migliore: ci sarebbe più passione civile, più fede nelle capacità umane, più solidarietà ed amicizia, più onestà, anche di pensiero. Più bontà. (“I me dise spesso che so bon, massa bon … spero no tre volte bon…”). Più amore per la ricerca della verità. Più rispetto per le persone e le idee.

Casa Giuditta borgo mediovale di Cà Murà

BORGO MEDIEVALE DI CA’ MURÀ

“Pochi complessi hanno ancor oggi un ambito così vasto ed integro e possono essere goduti come al tempo della loro edificazione” (Istituto Regionale Ville Venete).

Nel 1.034 a “Casa murada” si ritrova una comunità benedettina. Il borgo medievale di Ca’ Murà (chiesetta, Villa, boarie, ospitale e case bracciantili) a Maserà è il maggior sito ambientale. Del monastero è rimasto l’Oratorio dei Santi Eurosia e Stefano in cui si fermarono Sant’Antonio e San Francesco.

Vicino sorge la seicentesca Villa dei Conti Petrobelli. Nell’Ottocento la nobildonna Eloisa Petrobelli sposò l’architetto neoclassico Giuseppe Jappelli, autore a Padova del Caffè Pedrocchi e Parco Treves.

La piccola casetta Giuditta era la dimora del “gastaldo”............

Leonino il thè la Juventus e la prima coppa del mondo di calcio

Dopo “Un archeologo di nome Leonino” e “Il piccolo Leonino

LEONINO, Il THE’, LA JUVENTUS E LA PRIMA “COPPA DEL MONDO” DI CALCIO

Terza puntata del Leonino Da Zara inedito e poco conosciuto

Questa storia meriterebbe un film. Ho sentito dire che in Inghilterra ci hanno fatto un documentario ma vi assicuro che qui da noi gli ingredienti per fare un film ci sarebbero tutti.

Intanto si parla dello sport delle origini, il calcio cosiddetto "romantico" di oltre un secolo fa; un poco come l'atletica di “momenti di gloria” ma quasi vent’anni prima, durante gli anni nei quali in Italia si abbandonava la Bell’Epoque e l’art nouveau per via dell’irruzione in scena di un gruppo di intellettuali decisamente sopra le righe, con la loro carica di zang tumb tumb: chiedere a Marinetti e ai futuristi!  

Poi si parla di una disciplina sportiva che ancora a quell’epoca era ritenuta seria solo dagli inglesi. Il football d’altronde l’avevano inventato proprio oltremanica almeno quarant’anni prima; ma nel resto dell’Europa e specie da noi veniva considerato ancora un passatempo un po’ burino all’aria aperta che certi signorotti e uomini d’affari inglesi in viaggio amavano praticare, magari in accordo col più british “cricket”, fondando club a destra e a manca nel continente aiutati dagli altrettanto distinti signori del posto.

Così in Italia sono nate squadre come la Juventus, il Genoa e il Milan, quindi un primo campionato. Poi, nel giro di dieci anni, il foot-ball è dilagato come moda in molte città italiane: d’altronde bastavano un pallone, un campo di patate, due pali per parte e il divertimento per 22 scalmanati che inseguivano la palla impazzita tra gli schiamazzi e le risate di amici e parenti era assicurato.

Come detto, da noi il calcio è stato, per diversi anni, a cavallo tra otto e novecento........