Il quadro politico

Pochi anni prima del periodo qui preso in esame (1818-1867) nel 1815, in seguito all’esilio di Napoleone all’isola d’Elba si aprì il Congresso di Vienna, avente lo scopo di ridisegnare l’Europa. Vennero ripristinati i vecchi sovrani nei loro antichi possedimenti e ridimensionata la Francia entro i confini precedenti la rivoluzione francese. L’Italia, non considerata una nazione ma, a detta del Metternich “un’espressione geografica”, venne divisa in vari Stati, di fatto affidati al controllo austriaco: gli Asburgo regnavano direttamente sul Lombardo-Veneto, estendendo il loro dominio anche al Ducato di Italia nel 1815 Parma Maria Luisa d’Austria, di Modena Francesco IV d’Asburgo-Este, ed al Granducato di Toscana (Asburgo-Lorena) grazie ai rapporti di parentela, e godendo di un forte legame con il re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone.

Maria Luisa Leopoldina, Francesca Teresa, Giuseppa Lucia d'Asburgo-LorenaMa le spinte nazionalistiche e liberali diedero vita a società segrete come la Carboneria, e si tradussero nel 1820 in una serie di moti di piazza, con la concessione della Costituzione nel 1821 da parte di Carlo Alberto, sovrano del Regno di Sardegna.

Nonostante ciò gli avvenimenti precipitarono: i moti liberali, per le debolezze interne dovute a discordie tra moderati e radicali, scarsa chiarezza dei programmi ed isolamento dei patrioti (scarso coinvolgimento della borghesia commerciale, industriale ed agraria, indifferenza della plebe contadina ed urbana), vennero repressi prima in Piemonte poi a Napoli, ed anche nel Lombardo-Veneto.
Il fallimento dei moti del 1821 e del 1831 provocò la scomparsa della Carboneria, ma l’idea del raggiungimento dell’unità nazionale continuò a farsi strada. Nel 1848 una serie di rivolte comportò la crescita del movimento liberale italiano, numerose pressioni popolari costrinsero i sovrani a concedere la Costituzione, e con la prima guerra d’indipendenza si aprì un biennio rivoluzionario, dopo il quale l’Austria tornò ad essere la dominatrice della vita politica italiana. Il decennio successivo (1849-1859) fu di “preparazione all’unificazione” del Paese ad opera del movimento nazionale nel quale si riconobbe il primo ministro piemontese Cavour, promotore dello scoppio della seconda guerra d’indipendenza, fino alla proclamazione della fondazione del regno d’Italia (con capitale a Torino) il 17 Marzo 1861, di cui Vittorio Emanuele II fu proclamato Re.

Finalmente, con la terza guerra d’indipendenza, nel 1866, che vedeva l’Italia al fianco della Prussia contro l’Austria, si verificò l’annessione del Veneto, seguita nel 1870 dalla conquista di Roma. L’unione all’Italia, pur risvegliando molte speranze, comportò la caduta del traffico commerciale con l’impero austro-ungarico, e risollevarsi risultò molto difficile. Lentamente avvenne una ripresa di vita, durante la quale venne riattivata l’agricoltura, si svilupparono le industrie ed i commerci, iniziarono numerose opere di bonifica ed il progresso tecnologico accompagnò la costruzione di ospedali. La prima clinica pediatrica a Padova nel 1882,scuole, strade, ferrovie.

foto: congresso di Vienna