Anno 1978 - L'amniup poi aps ed ulteriormente acegas aps come si è detto azienda municipalizzata attiva nel comune di Ponte San Nicolò la discarica per rsu sull'area già descritta di proprietà della famiglia Donola il lotto A fu il primo coltivato il percolato che si formava in fase di gestione a discarica aperta veniva aspirato ed inizialmente conferito previa autorizzazione al depuratore del comune di Padova denominato ca nordio l'area che si è detto in origine essere stata una cava di argilla si presentava come una serie di vasche in terreno argilloso piene di acqua piovana e di falda in adempimento alla normativa vigente quantomeno a partire dal 1980 per effetto delle previsioni della lr. 8580 art. 22 e ss fu fra l'altro sottoposta ai fini di ottenere la prevista autorizzazione ad uno studio preliminare idrogeologico per la verifica dell'idoneità del sito l'esecuzione dei lavori di interro dei rifiuti fu preceduta dall'aspirazione delle acque presenti nelle vasche poi sostanzialmente mantenute per agevolare l'accumulo dei rifiuti.
Anno 1980 - Durante la gestione del lotto a amniup chiese ed ottenne autorizzazione ai sensi della l 31976 per l installazione di un depuratore delle acque di risulta e per lo smaltimento dei fanghi da risulta presso la stessa discarica per ovviare ai costi sostenuti per la raccolta ed il conferimento dei reflui a Ca Nordio fu preventivato lo scarico di 5.060 m.cubi al giorno di acque depurate in sito nella domanda di autorizzazione 1 si legge che tali acque da depurare si formano durante il servizio di interro dei rifiuti sia per spremitura dei rifiuti stessi sia per mescolamento di acqua con i rifiuti il corpo idrico ricettore era individuato nello scolo Roncajette sito a sud del lotto A l'installazione fu autorizzata ed il depuratore entrò in funzione nel 1980 peraltro sin dall'epoca sorsero problemi di gestione del colaticcio in particolare risale al 3/9/1980 una segnalazione dell'ufficiale sanitario e della polizia municipale al comune per un presunto insufficiente dimensionamento dell'impianto di depurazione soprattutto in costanza di maggiori precipitazioni 1 la stessa amniup rendeva noto agli enti preposti che parte del percolato doveva in taluni periodi essere conferito al depuratore comunale sempre nel 1980 amniup via via estendeva l area all'interno del lotto a da utilizzarsi per l interro dei rifiuti chiese in conformità alla lr 8580 regolare autorizzazione.
Anno 1983 - Chiusura del lotto A
Anno 1989 - 1993 - In tali anni a settori successivi furono interrati rifiuti nei lottiB e C sempre in gestione all amniup e sempre con regolari autorizzazioni la coltivazione del lotto C per ultimo iniziata cessò nel 1993.
tra 1989 e il 1991 fu costruito un diaframma impermeabile di bentonite lungo il perimetro racchiudente i lotti A -B e C che doveva avere funzione di isolamento laterale con uno spessore di 25 cm .e profondità di circa mt.7 dal piano campagna il diaframma come hanno constatato i consulenti della pm in realtà iniziava solo a circa m .15 dalla superficie della discarica nel 1990 venne istituita una commissione di controllo della discarica formata dai due sindaci dei comuni interessati ponte S. Nicolò e Casalserugo da rappresentanti dei due consigli comunali da esperti geologo agrario un preside della facoltà di igiene dell'università di Padova perito chimico ecc dato che molte erano le segnalazioni di odori sgradevoli e di fuoriuscita lungo lo scolo Roncajette di liquido rossastro
Anno 1992 - In allegato al fo. 533 è il certificato di ultimazione dei lavori del diaframma bentonitico perimetrale redatto dalla direzione dei lavori composta da magagni Trapanotto Vergerio risalente al 1992 vi si legge che essi furono incaricati nel 1987 della progettazione e direzione dei lavori di completamento e sistemazione del lotto B e nel 1990 per analoghi lavori sul lotto C a pag. 4 della relazione è detto che l''intervento ha avuto ad oggetto l intera area lotti a b e c e che per isolare idraulicamente il bacino della discarica dalle aree circostanti si è eseguito un diaframma bentonitico verticale continuo completando l isolamento di tutta l area della discarica dai terreni circostanti si tratta di un diaframma di 25 cm. di spessore costituito da bentonite granulare di perimetro pari a 2350 m profondo dai 55 ai 65 m. che si immorsa all interno di uno strato argilloso uniforme il setto si colloca a meno 15 metri dal piano campagna per consentire l'immorsamento nello strato argilloso sottostante a 7 m. dal piano campagna che non sarebbe stato possibile data la profondità del setto di circa un metro e mezzo inferiore nella parte terminale il documento del 1992 reca la seguente attestazione la sottoscritta direzione lavori attesta l''avvenuta ultimazione dei lavori di realizzazione del diaframma bentonitico continuo perimetrale a tutta l area utilizzata come discarica controllata di 1 cat dall'amniup di padova dal giugno del 1978 alla data odierna come si nota dalla planimetria in scala allegata alla relazione il setto sul lato sud costeggia parallelamente il limite inferiore del lotto a ed il canale Roncajette tra i lotti a b e c non sussistono setti interni divisori negli anni 1991-93 si coltivò il lotto denominato C l'area interessata è di 71.000 mq questi ultimi due lotti sono stati costruiti applicando sul fondo una miscela di argilla e bentonite non si hanno dati certi sul volume dei rifiuti conferiti ma essendo lo spessore medio degli stessi di circa m 35 si può stimare un volume complessivo di circa 1.400.000 mc. successivamente con un progetto di ampliamento presentato da amniup alle amministrazioni pubbliche nel dicembre 1993 poi modificato su richiesta della regione si procedeva ad ampliare la discarica sopraelevandola di circa 4 metri solo per i lotti B e C ad un livello medio comprensivo del piano di copertura finale della discarica che non fosse superiore alla quota arginale del canale bacchiglione oltre ad essere circondata dai canali esterni sopra richiamati la discarica si presenta percorsa all interno da una serie di fossi della larghezza media di 1 m e profondi mediamente 1 m. che confluiscono tutti verso due pozzetti di raccolta ubicati nella parte sud da cui si dipartono due grosse tubazioni interrate che sboccano nel canale di scolo roncajette lato sud.
Le due tubazioni chiamate scolina 1 e scolina 4 si trovano una ad est e l'altra a ovest ( quest'ultima è l'ultimo tratto dell'ex canale corinaldi ) le due scoline si diramano dal lato sud della strada interna che attraversa la discarica da casa Donola l'ex proprietario fino all'argine del bacchiglione
Anno 1994 - Esaurita la fase dell'interro di rifiuti iniziano i lavori sul lotto c di captazione del biogas.
Anno 1996 - Con decreto giunta regione veneto 74/996 viene approvato il progetto di ampliamento della discarica previa sopraelevazione di 35 m dei lotti b e c su di un area di circa 10 ettari progetto predisposto da amniup come gestore della discarica e presentato dall ente responsabile di bacino Padova 2 precedentemente il progetto era stato già presentato avente per altro caratteristiche ben diverse come vedremo ma in data 1661994 la ctra aveva espresso parere negativo per l inopportunità come espressamente si legge nel provvedimento di sottoporre la popolazione all'onere della discarica per ulteriori sei anni anche in considerazione del fatto che il fondo del lotto a non era mai stato impermeabilizzato cfr sul punto teste pasinato ud. 26-10-2004 fo 31 il nuovo progetto di ampliamento era dunque ridimensionato rispetto al precedente ed investiva solo i lotti b e c il cui fondo era stato a differenza di quello del lotto a sin dall'inizio impermeabilizzato con argilla reperita in loco mescolata con bentonite si rimarca quanto trascritto nel progetto di ampliamento predisposto da amniup e presentato dall autorità di bacino alla regione nel gennaio del 1996 in particolare alla pag.9 facendo riferimento alla prescrizione del consorzio di bonifica bacchiglione brenta che aveva facoltà di dare parere sul progetto la cui autorizzazione spettava poi alla giunta regionale previa parere della ctra di valutare gli interventi necessari per la bonifica della vecchia discarica amniup espressamente affermava nel progetto che tali interventi erano ritenuti in contrasto con il fatto che nullo era stato l accantonamento per il postchiusura della vecchia discarica lotto a e già speso quello per la precedente gestione dei lotti b e c non erano dunque previsti fondi per interventi di bonifica già dal 1994 segnalati come necessari dal consorzio di bonifica bacchiglione brenta in una prescrizione che la ctra con parere del 19121995 aveva fatto propria parere poi confluito nel provvedimento del presidente della giunta regione veneto n. 74/996 che aveva approvato il progetto di ampliamento in conformità alle prescrizioni dell'allegato parere favorevole della ctra la coltivazione a seguito dell'ampliamento approvato iniziò nel 1996 per concludersi a fine 1999 nessun intervento di bonifica in specie aspirazione di percolato modifiche del setto perimetrale altre impermeabilizzazioni sul lotto a fu mai approntato furono invece posti in essere atti di manutenzione quali negli anni 1998 e 1999 il rifacimento delle scoline sul lotto a al fine di renderle più funzionali a favorire il ruscellamento delle acque meteoriche ed un campo prove di aspirazione del percolato su prescrizione della provincia tra il 1999 ed il 2000 come meglio diremo pergolato
Anno 1998 - Risale a tale anno l''esposto alla procura della commissione di vigilanza sulla discarica con allegata la relazione meles che diede impulso al procedimento penale. Nel 1998 il comune di Casalserugo incaricò una cooperativa perché venisse effettuato uno studio del lotto a della discarica l'indagine rilevò delle anomalie d inverno sulla superficie del lotto a fioriva la camomilla all'interno si potevano notare pozzanghere di liquido rossastro ecc seguiva una segnalazione alla procura di Padova da parte dell'allora vice sindaco del comune di Casalserugo
Anno 1999 - Chiusura della discarica resa nota con comunicazione già citata alla provincia del novembre 1999 a firma Trapanotto
Anno 2000 - La giunta regionale in data 25-1-2000 approva il piano che censiva le aree da destinare a bonifica tra esse è compresa la discarica di Roncajette ponte San Nicolò in data 15-6-2000 amniup e ente di bacino padova 2 inoltrano alla regione veneto alla provincia di padova ai comuni di Casalserugo e ponte San Nicolò comunicazione ai sensi dell art. 9 co 1 e 3 dm. 47199 a firma Trapanotto e Atzori come noto l'art 9 citato prevede che ove il proprietario del sito o altro soggetto intenda attivare di propria iniziativa le procedure per gli interventi di messa in sicurezza d emergenza di bonifica o ripristino ambientale ex art 17 co.13 bis dec.lvo 22/997 è tenuto a comunicare ai soggetti sopra indicati la situazione di inquinamento rilevata nonché gli interventi necessari per assicurare tutela della salute e dell ambiente ebbene nel documento citato si legge che la presenza di percolato nel corpo della discarica non consente di escludere un possibile futuro rischio di inquinamento nell'ambiente circostante e che si rende necessario un intervento di messa in sicurezza definitiva del lotto a della discarica e si comunica che sono in corso monitoraggi test di emungimento del percolato nel campo prova e che è allo studio il progetto di bonifica con messa in sicurezza definitiva nel contesto si segnala la necessità dell apporto di nuovi rifiuti per realizzare un corretto profilo per la copertura finale favorire l'evapotraspirazione per finanziare il miglioramento ambientale nel luglio dello stesso anno la provincia di Padova adotta il piano provinciale rifiuti in cui venne espressamente prevista la bonifica e sistemazione finale della discarica di Ponte San Nicolò e la sua risagomatura nonché la sistemazione finale e ribaulatura con materiali non putrescibili inizia a maggio 2000 il campo prove di drenaggio e raccolta di percolato nel lotto a di cui al progetto approvato dalla provincia il 21-10-1999 l'esperimento si concluderà un anno dopo come si evince dal resoconto delle prove di cui si da conto nel documento al fo.918 faldone in particolare viene stimato un volume 133.000 metri cubi di percolato contenuto nei rifiuti vecchi da estrarre dalla discarica nel lotto a pari al 25 del volume dei rifiuti stessi nel solo capo prove viene stimato un volume di percolato di 14000 metri cubi nell elaborato aps da atto di come il volume di percolato venga ricaricato per effetto dell infiltrazione di una parte delle piogge favorita anche dal fatto che il terreno superficiale viene continuamente smosso per l'aratura si rimarca questa affermazione ai fini di quanto diremo successivamente con riferimento al problema tecnico affrontato in perizia dell effetto dell'evapotraspiraizone.
Nell'ottobre del 2000 i consulenti tecnici della pm Paola Cameran ora giudice a cittadella ing Santo Cozzupoli dr geol. Luigi Vergnano e pch Emilio Sironi producevano una relazione tecnica dell indagine ambientale da loro effettuata iniziò un procedimento penale n891498 rgnr e 98502 mono a carico di 5 imputati dipendenti dell'ex amniup che a vario titolo avevano coltivato la discarica un gruppo di cittadini di Casalserugo si costituì parte civile così pure il ministero dell'ambiente e del territorio i comuni di ponte S. Nicolò e Casalserugo la provincia di Padova.
Anno 2001 - Con comunicazione in data 1-2-2001 la provincia di Padova rilevato che il primo lotto della discarica è stato realizzato secondo criteri e tecnologie non più adeguate ai livelli di sicurezza richiesti preso atto della consulenza Cozzupoli ctu incaricato in un procedimento penale per presunto inquinamento ambientale dispone che aps con effetto immediato dovrà recuperare la completa funzionalità delle acque di raccolta meteoriche in modo da evitare infiltrazioni superficiali presentare entro 60 giorni un progetto per la sistemazione definitiva dell'area secondo una delle ipotesi valutate in sintesi la provincia prescriveva in alternativa o un intervento massiccio di ricostruzione della discarica mediante ricollocazione dei rifiuti previa impermeabilizzazione del fondo del lotto a o la immediata messa in sicurezza da conseguire mediante realizzazione di un efficace sistema di drenaggio ed aspirazione del percolato ricostruzione del diaframma perimetrale con altezza al piano campagna divieto di coltivazione dell'area in data 1492001 aps presenta alla provincia il progetto di sistemazione dell'area che prevedeva l apporto ulteriore di rifiuti sul lotto a di altri rifiuti sul progetto la provincia interloquì previa parere della ctpa chiedendo una modifica.
Anno 2002 - 2003 - Risale al 10-12-002 la presentazione della nuova predisposizione del progetto di messa in sicurezza riguardante il lotto a da parte di aps alla provincia a seguito del parere sospensivo della ctpa recepito nella nota in data 12-7-2002 fu richiesto dalla provincia ad aps di predisporre nuovamente un progetto alternativo che prevedesse la messa in sicurezza senza apporto di ulteriori rifiuti poi presentato in data 882002 in data 3-10-2002 la ctpa espresse parere favorevole subordinato ad una serie di prescrizioni risale al dicembre del 2003 il progetto definitivo predisposto da aps che contempla come necessario l esproprio dei terreni e degli immobili sovrastanti ed un ricalcolo della tariffa per lo smaltimento rifiuti per compensare i costi e previsto che il progetto venga realizzato da aps sulla base di apposita convenzione con l ente di bacino in cui verrà specificato che tutti gli oneri e le responsabilità saranno a carico di aps che assumerà altresì gli oneri finanziari relativi all anticipazione delle spese per l esecuzione dei lavori ivi compresi importi previsti per espropri il progetto prevede l aspirazione del biogas l asportazione del percolato previa realizzazione di trincee per il drenaggio e pozzi di aspirazione la ricostruzione del diaframma perimetrale la ricalibratura del sistema di raccolta e deflusso acque meteoriche ed altresì l apporto ulteriore rifiuti non putrescibili viene dunque scartata ogni ipotesi alternativa di bonifica o messa in sicurezza senza apporto di altri rifiuti viene in particolare preventivata la risagomatura e baulatura del lotto a mediante apporto di altri 300000 metri cubi di materiali non putrescibili frazione secca da raccolta differenziata e scorie da incenerimento con un incremento del 23 dei rifiuti preesistenti il progetto prevede un nuovo esercizio di discarica dunque sul lotto a per tre anni viene anche stimato il volume complessivo di percolato da asportare in tale periodo dal medesimo lotto a quantificato in circa 133000 metri cubi dati desunti dalla tabella riportata nel paragrafo 15 della relazione presentata da aps nel dicembre 2003 già menzionati supra si prevede che il nuovo diaframma con spessore di 50 cm si immorsi a profondità ben maggiore rispetto a quella in cui il setto preesistente arrivava 7 m setto al quale quello nuovo si deve aggiungere ossia a 15 metri e si prevede altresì il coronamento alla quota dell esistente piano campagna come vedremo molte delle soluzioni tecniche riportate nel progetto sono analoghe a quelle indicate dai ct del pm e dai periti nelle conclusioni in punto di individuazione dei sistemi di messa in sicurezza fatta eccezione per l apporto dei nuovi rifiuti va segnalato ancora come nella relazione al progetto con specifico riferimento al percolato esistente nel lotto a si legga che non vi sono inquinamenti accertati come correlabili direttamente all'esistenza della discarica e tuttavia che il percolato rappresenta una potenziale fonte di inquinamento anche se separata dalla falda sottostante da uno strato di argilla dizione similare a quella riportata nella comunicazione risalente al giugno del 2000 ex art 9 dm 47199 nel dicembre 2002 l'apat produsse una relazione tecnico scientifica con la valutazione del danno ambientale ing Di Mauro ing Nicoletta Stracqualursi dott geologo Michele Fratini per la quantificazione del danno ambientale.
Anno 2004 - Acquisiti i pareri della ctpa il dirigente del settore ambiente della provincia di Padova dr livio baracco in data 15-10-2004 approva il progetto di messa in maggior sicurezza della ex discarica Roncajette mediante apporto di rifiuti non putrescibili nel provvedimento dell ente provinciale si legge che è sospesa la valutazione sul sistema di gestione del percolato l approvazione è subordinata alla presentazione da parte di aps entro tre mesi della convenzione sottoscritta da aps e bacino padova 2 che regoli la realizzazione dell intervento e l''apporto del rifiuti il rilascio dell'autorizzazione all esercizio della discarica conseguente al nuovo previsto apporto di rifiuti in quantità di 300000 metri cubi circa è comunque subordinato alla realizzazione di impianto di pretrattamento del percolato i lavori si prevede debbano avere inizio entro 12 mesi dalla data del provvedimento come di fatto avvenuto nelle more del processo il 24-10-2004 l'ente di bacino e aps sottoscrivono la convenzione in adempimento della prescrizione provinciale richiamata nel testo per la concessione della gestione dei rifiuti nell ambito del progetto di messa in maggior sicurezza della discarica di ponte San Nicolò essa che segue quella in data 8-7-1996 rappresenta un contratto di appalto tra l ente di bacino che provvede a progettazione realizzazione e gestione di impianti direttamente o appaltando l incarico ad aziende pubbliche o private a norma dell'art 12 piano regionale di smaltimento del rifiuti urbani e aps società qualificata nella convenzione come gestore dell'area di cui ha possesso e o concessionario di servizio pubblico più precisamente l'art1 della convenzione indica quale oggetto la concessione della gestione dei rifiuti e la concessione della gestione operativa e post operativa con richiamo all art 13 dec L.vo 362003 della discarica lotti a e lotti b c come anticipato tale convenzione fa seguito a quella risalente al 1996 avente ad oggetto espressamente il progetto di ampliamento approvato dalla giunta regionale con decreto 741996 ampliamento che concerneva espressamente i soli lotti b e c che peraltro come si è detto supra era approvato con prescrizioni concernenti anche la valutazione di interventi di bonifica sul lotto a anche tale convenzione identificava aps come gestore e concessionario del servizio che si impegnava a realizzare le opere approvate dal decreto 74/996 a farsi carico delle opere da eseguire a discarica esaurita per la sistemazione finale ed il recupero dell'area a relazionare sugli accertamenti ed i controlli periodicamente eseguiti nell ambito della gestione dell impianto ed a prestare garanzia a favore dell autorità di bacino a fronte dell'obbligo di assicurare la gestione post-esercizio con la relativa quota parte prevista nella tariffa nel maggio 2004 il giudice monocratico drssa Lara Fortuna al fine di rendersi conto dei luoghi tenne una udienza sopra il terreno della discarica nel 2005 viste le notevoli discordanze tra le perizie dei consulenti del pm e quelle dei consulenti della difesa diede incarico a 5 periti ing Maurizio Onofrio dott Alberto Dissoni dott Antonio Susanna dott Ivo Pavan e dott Mauro Sanna perché effettuassero ulteriori indagini seguì una relazione di consulenza tecnica d ufficio depositata nel giugno 2006 le cui conclusioni condividevano la relazione effettuata dai periti del pm e da quelli dell'atap erano state effettuate inoltre delle prove con un tracciante il litio versato in un piezometro all'interno dell'ex discarica che dimostrarono inconfutabilmente che il percolato fuoriusciva dal lotto a le acque risultano inquinate da ammonio cromo totale e cadmio che superano i limiti previsti per gli scarichi in corsi d acqua superficiali cromo ferro mercurio cadmio che superano le concentrazioni soglia di contaminazione delle acque sotterranee di cui al dm 47199 e dlgs 15206.
Anno 2006 - Il 15-6-2006 aps chiede agli enti regionali e provinciali fra l'altro l'approvazione della variante del progetto relativa alla gestione del percolato e l autorizzazione alla gestione dell impianto e interessante notare come chiaramente si desume dalla sintesi redatta dall'ing Trapanotto quale dirigente responsabile del procedimento nell allegato alla richiesta che era stato ritenuto dalla regione veneto necessario sottoporre alla valutazione di impatto ambientale l''originario progetto di realizzazione di una condotta forzata per il trasporto del percolato sino al depuratore di ponte san nicolo che la provincia aveva ritenuto necessario sottoporre alla procedura di screening anche il progetto successivamente redatto da aps di realizzazione di un impianto di depurazione e smaltimento del percolato in sito essendo tali procedimenti incompatibili con i tempi di attuazione del nuovo impianto finalizzato al conferimento dei nuovi rifiuti impianto connesso e contestuale alla messa in maggior sicurezza del lotto a aps aveva infine come per l appunto comunicato il 15-6-2006 ritenuto di favorire la semplificazione delle procedure e pertanto di provvedere allo smaltimento del percolato previa periodico asporto dello stesso dal già previsto impianto di stoccaggio in serbatoi e conferimento ad altri impianti di trattamento come meglio diremo tale passaggio espressamente chiarito e sottoscritto nella comunicazione dell'ing Trapanotto attesta che molte delle questioni procedimentali ed amministrative che hanno implicato un significativo allungamento dei tempi di approvazione dell impianto di messa in maggior sicurezza attengono non tanto a questioni riguardanti le modalità di aspirazione del percolato ma semmai alle problematiche inerenti al suo successivo trasporto e smaltimento previa condotta connessa al depuratore ovvero previa impianto da realizzare in sito ovvero previa conferimento a impianti di terzi già autorizzati inoltre la problematica del percolato o meglio la questione della gestione del percolato per come riportata nei citati provvedimenti pubblici ed atti di aps congloba evidentemente in sé tanto il percolato esistente e mai asportato fatta l'eccezione dell aspirazione nel campo prova tra il 2000 ed il 2001 per un totale di 14000 metri cubi nel lotto a chiuso nel 1983 quanto il percolato futuro ossia quello che deriverà dalla nuova collocazione di 300000 metri cubi di rifiuti per la ribaulatura del terreno in data 27-09-2006 viene certificata da aps l''ultimazione dei lavori del nuovo diaframma bentonitico previsto nel progetto di messa in maggior sicurezza.
Nell'udienza tenutasi il 19 ottobre 2006 la pm in base al dlgs 15296 riformulò i capi d accusa estendendo tutti i reati fino alla data odierna l'aps ex amniup sostenendo che il costo di bonifica della discarica è oltremodo oneroso ha fatto approvare dalla provincia di padova n.4924 ec 2004 un progetto ed autorizzazione di interventi di maggior sicurezza dell'ex discarica mediante apporto di rifiuti non putrescibili che prevede il conferimento di 300.000 mc che dovrebbero essere ricoperti con le scorie dell'inceneritore di S. Lazzaro pd a tale progetto manca la via valutazione di impatto ambientale con lettera del 3 febbraio 2005 il ministero dell ambiente si oppose a questo progetto senza alcun risultato frattempo è stato costruito un nuovo setto di bentonite ad una profondità maggiore sul lato nord della discarica non è stato trovato quello che l amniup asseriva di aver costruito sono state costruite 6 vasche per la raccolta del percolato che non è mai stato asportato non è mai stato costruito un impianto per la captazione del biogas che i residenti di casalserugo hanno potuto respirare a pieni polmoni gli ultimi lavori hanno avuto un costo di 23000000 di euro sborsati dall'aps perché il bacino di padova 2 di cui fanno parte 22 comuni della provincia di padova non aveva fondi sufficienti il terreno nel frattempo è stato venduto dal proprietario donnola sempre all aps per un importo di 6.000.000.000 di lire finalmente il 14 febbraio 2007 dopo anni di udienze interrogatori consulenze di parte è arrivata la sentenza di condanna che sarà pubblicata entro 90 giorni vedi nel frattempo il dispositivo da notare che le centinaia di prelievi analisi studi sempre pagati dall aps eseguite dai tecnici della commissione di controllo della discarica non hanno mai rilevato anomalie.
Estratto dalle motivazioni della sentenza.