Stuck 9828 il coraggio e la forza di non dimenticare

Sabato, 25 Gennaio 2020.

In occasione della "Giornata della memoria" istituita nel 2005 dalle Nazioni Unite, per commemorare le vittime dell'olocausto, Casalserugo e dintorni ha voluto essere presente alla prima rappresentazione di una performance di teatro-danza sul tema, che si è tenuta a Vigodarzere e che vedrà delle repliche domenica 26 e ovviamente lunedi 27. 

Ecco, invece di fare noi una nostra recensione sull'evento e una riflessione in merito, abbiamo chiesto di farlo ad uno degli attori coinvolti, un nostro compaesano, amico e collaboratore: Francesco Destro, poeta, performer e già apprezzato barone Leonino Da Zara nei recenti eventi di Pontemanco e Bertipaglia.

Grazie a lui e a tutta la compagnia teatrale è stato un sabato sera davvero speciale!

Casalserugo e dintorni


Ricordare l’orrore con la bellezza (e la violenza) dell’arte. Chiedersi, oggi più che mai, dov’è finita la compassione. Dare sfogo all’emozione, offrire nuovi slanci a necessità di riflessione e partecipazione.

Non uno spettacolo, ma un percorso di teatro-danza. Con il supporto del Comune di Vigodarzere (PD), DDT Dna Dance Theatre ripropone il suo “Stück 9828”. A suggello dell’intenzione di replicare dopo il successo del 2018, ecco dunque 8 rappresentazioni in tre giorni di tutto esaurito per adulti e più giovani (solo lunedì, i tre appuntamenti della mattina sono riservati a studenti della scuola secondaria di I° grado). Una grande attenzione e coinvolgimento per questo evento, con più di 500 richieste di partecipazione, che vede impegnarsi con dedizione artistica e civile giovani attori e ballerini sotto la guida di Barbara Ammanati (drammaturgia e regia) e di Elena Bottaretto e Patrick Duncan (coreografie).

Sempre per gli studenti, è stato dedicato un incontro preparatorio all’evento assieme ad alcuni performers, che hanno condiviso con loro sensazioni e difficoltà nello studio della realizzazione artistica.

Come entrare nel ruolo di prigioniero deportato? Quali ragionamenti, quali abbandoni, gesti, parole per vestire gli stracci e correre, cadere, urlare?

Ieri, sabato 26 gennaio, i primi due appuntamenti all’ex deposito missilistico di Vigodarzere, dove immersi nella gelida atmosfera della caserma spettatori e attori, mescolandosi fra loro, rivivono insieme esperienze, sensazioni, gelo e orrori di un campo di sterminio.
Un percorso figurativo a tappe, dall’arrivo asserragliati in un treno alla divisione degli uomini e delle donne, da un misero e disperato tentativo di fuga fino al’epilogo che richiama in modo inequivocabile la sorte di milioni di vittime, concludendo con un breve passaggio prima e dopo l’internamento fra i ricordi di “Stück 9828”, sopravvissuto agli orrori dell’Olocausto. Un grande lavoro di gruppo, uno svilupparsi e intrecciarsi di fugaci storie attorno al racconto principale e alle parole della poetessa Wislawa Szymborska, all’eco di atti e parole che continuano a rincorrersi fra pezzi (Stücke) con marchiati sulla pelle dei numeri, senza più nome, memoria, identità.

Con uno sguardo dall’interno, da chi ha avuto l’occasione di contribuire a questo incredibile lavoro di rievocazione, il reiterarsi dell’esperienza non allevia le sensazioni di spaesamento che alle volte incorrono, anzi, intensifica determinate emozioni. Una fatica che si cerca di restituire volta per volta al pubblico, per quanto possibile coinvolto in una insolita interazione fra attori e partecipanti. (foto attori clicca QUI )
In conclusione, un percorso quasi filmico, che rappresenta al meglio, sperimentando, il terribile gioco di attese, la resistenza, il sacrificio e la dedizione di chi cerca di operare oltre il consueto, tenendo fede all’idea di come senza moralismi, attraverso l’arte, sia possibile e doveroso ricordare, ammonire, risvegliare.

Francesco Destro