Mi sono sognato il campanile

Foto: curiosa e rara cartolina raffigurante la chiesa parrocchiale di Casalserugo S.M.Purificata con il campanile che non fu mai realizzato. Quello che vediamo nella cartolina celebrativa è la versione finale del progetto non portato a termine. Si nota che manca la stele romana (il monumento funebre di Ettia Prima) originariamente posizionata sopra la porta del vecchio campanile. 
Collezione privata-Casalserugo e dintorni.


MI SI CHE ME RICORDO
di Ignazio Canesso

Qualche tempo fa, un mio carissimo amico è venuto a farmi visita, .............

Ventisinque Aprile festa dela Liberassion

Carro armato in piazza a Conselve nei giorni della Liberazione. Foto di  Ferruccio Sabbion da: “i testimoni raccontano fascismo e resistenza nel conselvano”, Conselve 2005.

Ventisinque Aprile festa dela Liberassion
di Ignazio Canesso


Per noi ragazzetti di quel tempo, venticinque Aprile voleva dire S: Marco e solo questo. Al pomeriggio si faceva festa, ci si riuniva a gruppetti seconda dell’età, si andava per i campi a mangiare dei dolcetti fatti dalle nostre mamme, poi si giocava, si correva a piedi scalzi, era tutto un divertimento.
Vai all'articolo completo per saperne di più

La sagra de Casae

fig-3-stele-chiesa-casalserugo

ALA FESTA DELA CANDELORA, LA SAGRA DEE NARANSE…LA SAGRA DE CASAE
Di Ignazio Canesso
Credo che l’avvenimento più importante di noi Ragazzi dagli 11 ai 15-16  anni che vanno dal 1940  al 1950 del secolo scorso, fosse proprio la sagra paesana.......

Erik Dalla Valle e il parco di villa Petrobelli a Bertipaglia

Oggi proponiamo ai nostri lettori una intervista tanto importante quanto particolare. Fino ad oggi ci siamo occupati del nostro territorio dal punto di vista del recupero della sua storia e della sua memoria, per poterne conservare le ultime vestigia rimaste e valorizzarle. Questa nostra pianura però propone ben altro e ben di più, se guardiamo anche all’aspetto naturalistico, anzi storico-naturalistico. Scopriamo così di avere avuto la fortuna che proprio qui abitassero e risiedessero personalità che hanno sempre avuto a cuore la conservazione dei loro luoghi intimi, persone per le quali la natura nella quale sono nati e vissuti ha costituito la memoria storica famigliare, un qualcosa che in qualche modo li ha tenuti uniti ai loro antenati che, come loro, hanno vissuto nei medesimi luoghi. È questo, dunque, il caso di quell’angolo fuori dal tempo che è via Merano e la villa Petrobelli, a Cà Murà di Bertipaglia dove, appunto, la storia si respira passeggiando in mezzo alla natura, una natura preservata e amorevolmente curata dal discendente dei Petrobelli, il signor Sergio Chiesa.
Oggi, però, sappiamo che in questi tempi moderni, dove tutto può essere trasformato in denaro, l’amore per un edificio storico, per un vecchio capitello, per un luogo, per un albero, per un parco non basta più. Per conservare, valorizzare e soprattutto preservare per le generazioni future bisogna studiare, catalogare, far conoscere a quante più persone possibili l’importanza di ciò che è giunto fino a noi perché così si crea una coscienza collettiva del bene comune; ad esempio, se ciò fosse accaduto 40-50 anni or sono, la nostra straordinaria Corte Benedettina, col suo brolo ed il muro di cinta, sarebbe ancora in piedi e costituirebbe di certo una grande attrazione, anche turistica.
Ecco, è questo l’aspetto che ci ha spinto a fare questa intervista ad Erik Dalla Valle, autore di una monumentale tesi di laurea proprio sul parco di villa Petrobelli, chi ci ha colpito -e non poco- per l’accuratezza con la quale è stata redatta.

Ma chi è Erik Dalla Valle?