Dal XVII secolo ai giorni nostri

Nel XVII secolo si aveva un continuo aumento demografico della popolazione, anche se le condizioni economiche ed igienico sanitarie erano molto scarse, mentre assisteva alla formazione delle grandi proprietà terriere. Nella seconda metà dell'ottocento, oltre alla presenza dei conti Orsati, qui stabiliti da secoli, Casalserugo pareva dominata dai Faccanoni, grossi proprietari terrieri, che con Antonio Faccanoni avevano acquistato oltre 4.000 pertiche (ogni pertica quasi mq. 1000) di terreno confiscato al monastero di S. Giustina, soppresso nel 1797, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, da Napoleone Bonaparte, che con il ri­cavato degli espropri intendeva finanziare la sua Campagna di Russia. Nel 1866, dopo l'Unità d'Italia, 1.128 pertiche venivano acquistate in territorio di Casalserugo dai fratelli Da Zara che, introducendo anche la coltivazione delle barbabietole, li amministravano con metodi moderni, comportando grossi problemi ai contadini a cui veniva a mancare il frumento ed il mais per il loro sostentamento.

Nell'ultimo ventennio dell'ottocento, il Veneto, regione essenzialmente agricola come lo stesso territorio di Casalserugo, era duramente colpito dalla crisi economica europea dovuta ai nuovi mezzi di trasporto che portavano sul mercato i grani americani fortemente concorrenziali. Vi fu una caduta verticale dei prezzi, con conseguenze dannose soprattutto per i fittavoli vincolati da contratti in denaro, a cui si aggiunsero le sete asiatiche a danneggiare la popolazione rurale che dai bozzoli del baco da seta ricavava un aiuto economico notevole.

Eppure, nonostante una così grave situazione, nel Veneto vi fu solo la rivolta dei contadini nel Polesine nel 1884 al grido "la boje, la boje, e de boto la va fora", cioè la collera non può essere più trattenuta perché sta per traboccare. La reazione dei Veneti, danneggiati dalle disastrose alluvioni dei fiumi nel 1882, dalla "tassa sul macinato", che colpiva direttamente le classi più povere dei contadini, e dalla "unificazione legislativa", fu quella dell'emigrazione transoceanica, specie verso il Brasile, che nel 1888 ebbe la punta massima di partenze.

Poco prima della prima guerra mondiale, la situazione economica pare nel complesso migliore nel capoluogo che non a Ronchi dove non sono sorte associazioni fra gli abitanti. A Casalserugo nel 1904 sorgeva invece l'attiva "Associazione cattolica del bestiame", il cui consiglio di amministrazione, mancando i soci che sapessero scrivere, era retto dal parroco.

La storia di Casalserugo, tra i due conflitti mondiali, è narrata purtroppo da una lapide, posta all'entrata del Municipio, dove sono scolpiti i nomi dei caduti durante la guerra del 1915-1918, troppi in confronto alla popolazione del Comune, e in minor numero quelli del secondo conflitto mondiale, anche per quanto riguarda la popolazione civile, perché nel territorio comunale mancano i ponti e i canali importanti da dover essere bombardati con gli aerei.

Oggi Casalserugo è un Comune molto attivo, sviluppatosi per la grande dinamicità e per la grande capacità di lavoro dei Casalserughesi, nonché per la oculatezza dei suoi Amministratori comunali, che hanno operato in tutti i settori, attuando tutti quei progetti e servizi che sono necessari ad una moderna comunità. Non è stato trascurato l'ambiente e l'urbanistica, permettendo così di unire l'utilità sociale a quella storico culturale, nell'intento di salvaguardare l'armonia tra passato e presente.

Fonte: Dario Soranzo - Emilio Pastore 1972