
Il nome "Casamurada"(Ca' Murà) appare per la prima volta in un documento del 1034, scritto da A. Gloria (Codice Diplomatico), il testo riporta che; il vescovo Bernardo dona al monastero di S. Giustina di Padova terre fruttifere con il diritto di riscuoterne le decime; pur non essendovi riferimenti precisi si suppone che all’epoca il piccolo monastero appena sorto fosse una “cella” dell’ordine benedettino, si tratta di piccole comunità extraurbane che nascevano come sorta d’avamposti precedentemente alla costruzione nella medesima zona di un complesso monastico di maggiori dimensioni; nel 1110, infatti venne completata l’abbazia di S.Stefano nel vicino comune di Carrara S. Stefano. Eretta sulle rovine di un precedente monastero fondato da Bernone nel 910 e osservante la regola di S.Benedetto dell’ordine di Cluny; Tale luogo acquisirà con il passare dei secoli una sempre maggiore importanza nella vita religiosa della zona. La presenza di questo importante impianto a Carrara potrebbe giustificare l’appellativo di “cella” che viene conferito a Camurà.