BRUNO LAZZARETTO: LA MIA MASERA’ CHE NON C’E’ PIU’
Nota importante: tutta l’intervista si è svolta in dialetto. Chi può deve ricostruirla con le vere parole e con le inflessioni di tono e di voce: insomma il lettore stesso, veneto e padovano, è chiamato a dare il “colore” alle frasi che per forza di cose sono in bianco e nero.
Sabato 10 settembre 2022, una mattina di sole settembrino, per la verità ancora piuttosto agostano.
Esattamente tre anni dopo (non un giorno di più né uno di meno) avere ammirato il lavoro del signor Bruno alla sagra di Maserà del 2019, durante la quale ha esposto il suo magnifico ed enorme “cartonastico” (dopo vi spiego) di Maserà, lo incontriamo assieme alla moglie Maria nella loro bella e grande casa di via Conselvana.
“Questa casa ci è costata una vita di sacrifici” mi sussurra la signora appena accomodati e non si fa fatica certo a crederle.
Già entrando il signor Bruno mi racconta un aneddoto che mi riguarda, che coinvolge mio zio Silvio, il fratello di mia madre, che faceva l’imbianchino.
“Una volta –mi dice- ero ancora piccoletto, ..............