In foto il vecchio asilo di Casalserugo primi anni 30
Bisogna risalire al 27 novembre 1908, quando l’allora vescovo di Padova, mons. Pellizzo, si trova a Casalserugo per la benedizione di tre nuove campane, del Cimitero comunale e la posa della prima pietra per un erigendo Asilo infantile, il tutto per iniziativa del Parroco: don Modesto Zampieri.
Bisognerà però aspettare il settembre del 1914 perché lo stesso don Zampieri, a sue spese, riesca veramente a terminare l’edificio, con annessa scuola professionale femminile e l’abitazione delle suore, con l’ampio cortile circondato da mura.
In piena Grande Guerra, il 15 gennaio 1916 finalmente l’asilo prende vita con 100 bambini iscritti e 80 frequentanti; cosa che ha permesso, l’otto marzo successivo, di inaugurare la nuova importantissima struttura, sempre alla presenza di mons. Pellizzo.
Quando don Modesto morirà, nel 1921, lui che è stato parroco per 34 anni esatti, verrà ricordato con vivo rimpianto per le numerose opere portate avanti, ma la principale, senza dubbio, è stata la realizzazione dell’asilo infantile.
Don Modesto Zampieri (1844-1921)
Domenica 24 settembre 2023 il vecchio asilo di Casalserugo vivrà una seconda vita, infatti, verrà inaugurato ufficialmente il nuovo municipio, che non è solamente una inaugurazione ma un accurato e rispettoso recupero di un bene storico, ovvero l’ex asilo infantile che ora diventa sede municipale.
Dopo 107 anni da quella prima inaugurazione e dopo svariate vicissitudini eccoci alla seconda inaugurazione così che questo edificio torna infine ad essere di nuovo a servizio della comunità, e di questo ci si può solo rallegrare.
In foto la nuova sede municipale di Casalserugo
Ricordi di un nonno
Il vecchio Asilo Infantile
Raccontando alle mie nipoti, com’erano e come vivevano le famiglie e in modo particolare le donne e le ragazze nei primi decenni del secolo scorso, (ricordi di mia nonna, di mia mamma e miei personali).
In una stessa famiglia, spesso c’erano i genitori anziani, ”papà e mamma”, con due-tre figli sposati e rispettive moglie, bambini, tutti in una sola famiglia. In quel tempo, quasi tutto Il lavoro e le varie attività, erano legate al mondo agricolo. Le mamme spesso avevano più bambini. Le bambine, appena grandicelle, accudivano i fratellini più piccoli, poi cominciavano a fare i lavori domestici, e se necessario, in tanti periodi di stagione andavano pure lavorare nei campi.
La frequenza scolastica era bassissima, tanto, le ragazze non sarebbero andate a fare il soldato, e quindi anche se non sapevano leggere e scrivere, questo non sarebbe stato un problema.
Negli anni: 1887-1921 Parroco della nostra comunità di Casalserugo ha svolto il suo servizio pastorale don Modesto Zampieri (che riposa nel nostro cimitero con tutti gli altri sacerdoti nella cappella centrale).
Sacerdote di grande intuizione, bene amato e grande benefattore. Molto interessato alle varie situazioni di disagio di tante famiglie.
Per cercare di venire incontro e alleviare in parte di queste difficoltà, ha pensato di potere costruire un asilo infantile, e con annesso un laboratorio di ricamo e cucito per tante ragazze. L’idea a quel tempo è stata geniale:
Subito si è messo in contatto con un Istituto Religioso “Le Piccole figlie di San Giuseppe” con sede a Verona che si sono impegnate a dare tutta la loro disponibilità, sia riguardo ai bambini sia per il futuro laboratorio di ricamo e cucito quando questo asilo sarebbe stato costruito.
Non sappiamo quando siano stati iniziati i lavori di costruzione di questo edificio, siamo certi invece che è stato inaugurato l’otto marzo 1916, mentre il 15 gennaio dello stesso anno, le suore ne hanno preso possesso. Il loro servizio è stato svolto con grande passione per 87 anni, cioè fino al 27 giugno 2003.
Le suore, oltre che accudire i bambini dai 3 ai 6 anni, erano di grande aiuto alla parrocchia: (avevano cura dei paramenti sacri dell’altare e quelli dei sacerdoti, curavano gli addobbi floreali, curavano pure un loro giardino, (proprio per i fiori ai vari altari a quel tempo , non cerano mica le fioristi).
Ci preparavano ai primi sacramenti, ci assistevano alla messa del fanciullo, a quel tempo i nostri genitori non ci accompagnavano mica alla santa messa. Le suore erano sostenute dalla parrocchia, c’era pure una questua per tutto il paese solo per loro, ed erano tanto amate da tutti.
Oltre che di essere di grande aiuto per le mamme e per i sacerdoti, come già accennato hanno dato vita al promesso laboratorio di ricamo e cucito. Questa iniziativa, è stata una esplosione di consensi, e rivoluzionaria a quel tempo. Molte ragazze dopo avere bene imparato questa nobile arte, lavoravano all’interno sotto la direzione delle suore stesse, e ricevevano un compenso. Dopo un certo periodo tante di queste,(e anche per lasciare posto a nuove leve) si procuravano un telaio e lavoravano a casa, sempre sotto compenso delle suore, oppure si mettevano in proprio ricamando e confezionavano anche qualche piccolo capo di abbigliamento per tanti privati di città che a quel tempo questo lavoro era molto apprezzato .
Dal punto di vista sociale e storico la scuola di ricamo e cucito per le ragazze è stato un grande avvenimento, si pensi a quei tempi queste ragazze che erano poco più che analfabete, uscivano di casa solo alla domenica per la santa messa, e al pomeriggio per le funzioni (vesperi) e, guai a tardare più di tanto.
Con la presenza delle suore, (che disponevano di un ampio cortile, alla domenica pomeriggio queste ragazze soprattutto d’estate) potevano intrattenersi per organizzare qualche piccolo gioco, dialogare tra di loro, avere un rapporto socievole anche all’infuori della famiglia ed acquisire un minimo di più libertà e di arricchimento personale e sociale.
Quindi grande merito al Compianto e amato Don Modesto Zampieri e grande riconoscenza e gratitudine a tutte le suore che si sono avvicendate…
In foto la scuola di ricamo e cucito fine anni 50 inizio anni 60
Le suore che hanno prestato servizio in questo asilo dal 16 gennaio del 1916, al 27 giugno 2003 sono state 80. Rileggendo la lista dei loro nomi, ne ricordo benissimo alcune quando ho frequentato l’asilo nel 1939-1940, e precisamente: madre Maurizia, madre Irene, madre Cornelia e madre Nicoletta.
Per alcune delle ultime: Suor Ottaviana, suor Laurenzia e altre, che tante mamme di oggi penso le ricorderanno benissimo.
Alcuni giorni prima del 27 giugno 2003, nel cortile dietro la canonica (ora “Centro Ave”), era stato allestito un palco con palloncini, disegni allegorici, e varie testimonianze di persone anziane, poi grande rinfresco, e ancora Grande esternazione di riconoscenza, ma anche tanto dispiacere e amarezza per la loro partenza che per tutti quegli anni hanno svolto un così grande e preziosissimo servizio alla nostra comunità.
In foto la festa di saluto alle suore, testimonianze di persone anziane
Un plauso anche all’Amministrazione Comunale che ha voluto e saputo valorizzare questo edificio che fa bella mostra al centro del nostro paese, che ci ricorda il suo valore storico e la sua grande importanza anche dal punto di vista sociale, educativo e religioso.
Ignazio Canesso
Nota di Casalserugo e dintorni
La tradizione di aiuto alle fanciulle povere a Casalserugo è ancora più vecchia dell’invenzione di don Zampieri, che però di suo ha voluto che le ragazze imparassero un mestiere.
Stiamo parlando del PIO ISTITUTO GRUATO DI CASALSERUGO, voluto da mons. Lodovico Gruato nel 1834.
Mons. Gruato infatti quell’anno lascia una rendita di 1.400 lire austriache all'anno per procurare la dote alla fanciulla più povera del paese e per prestare soccorso e assistenza agli ammalati indigenti con medici e medicine. In un avviso o "grida" affisso esattamente il 16 ottobre 1892, si chiede alle aspiranti ragazze che volessero accedere al beneficio ("grazia"), di presentare la domanda di sussidio avente le seguenti informazioni: certificato di nascita, certificato che attesti il domicilio decennale a Casalserugo, certificato di buona condotta morale (di solito lo rilasciava il parroco) e il certificato di assoluta miserabilità.
Manifesto del 1892 Casalserugo Pio Istituto GRUATO Concorso dote alle ragazze povere. (la foto è un estratto del manifesto in vendiata su ebay da terze persone)
Un approfondimento particolare andrebbe fatto per le scuole professionali femminili nate in Italia anche per volere di alcune lungimiranti e geniali donne, tra le quali Rosa Genoni, colei che ha inventato il “made in Italy” e che nel 1905 diede avvio ad una scuola di costume, sartoria, biancheria, ecc. ( vedi: Seta,silk,serico ).
In foto Rosa Genoni (1867 - 1954)
fonte storica e foto:
A.C. Maritan, Casale ‘900
Ignazio Canesso - Lettera aperta sull'asilo infantile