Correva l’anno 1968 quando lo storico dell’arte Francesco Cessi, chiamato dal preside Antonio Testa andò a visitare l’allora Scuola Media Statale “Sertorio Orsato” di Casalserugo poiché alcuni affreschi murari molto interessanti, alle pareti dell’edificio, avrebbero meritato il parere di un illustre esperto (1).
Cessi notò che quei dipinti potrebbero essere stati parte di un ciclo pittorico molto vasto e, verificando di persona molto accuratamente, riscontrò che effettivamente si trattava di rimanenze di una dimora che in epoca remota fu importante e signorile, in quanto ogni stanza si distingueva per tipologia e soggetti pittorici. Addirittura egli divise il piano superiore in zone, distinguendole per i soggetti evidenziati proprio degli affreschi: sala dello zodiaco, sala degli stemmi, torre (2).
CASALSERUGO - Castello: schema del piano planimetrico del piano nobile (sono indicate le ubicazioni delle scene allegoriche affrescate)
Fu quello il primo intervento di uno studioso sull’edificio da tutti conosciuto come “villa Ferri” o anche “Il Castello”, ridotto allora in condizioni molto gravi, come testimoniato da Cessi stesso durante il suo sopralluogo (3).
CASALSERUGO - Castello, superfice muraria sul lato Nord
Bisogna dire, come affermato da Bortolami e altri (4) che le strutture murarie più antiche emerse durante gli scavi del 1993 sembrano datarsi tra il 1200 e il 1300, ma non è affatto facile stabilire se quell’edificio sia stato veramente “il castello”, cioè la dimora dei Da Casale (nobile famiglia medievale) poiché i documenti disponibili non sembrano chiarire tutti i dubbi. Tuttavia che questa costruzione abbia fatto parte di un complesso fortificato, rimasto con questa struttura per secoli, come appare anche da una mappa settecentesca (5), con annessa campagna, è fuori discussione, tanto che nel medesimo saggio compare anche una ricostruzione “ideale” di come avrebbe potuto essere in origine, in età medievale (6).
147 - Il complesso fortificato detto di Ser Ugo. Ricostruzione ideale (disegno di V.Ferrario)
Passato poi in proprietà ai Dotto o Dotti intorno al XV secolo, nei catasti della metà dell’ottocento figura come proprietà dei Conti Ferri. Il resto è storia recente, come documentato anche dalla bella testimonianza di Ignazio Canesso: prima scuola elementare, poi per un breve periodo (proprio alla fine degli anni ’60 del ‘900) scuola media; poi ancora, viste le condizioni semi fatiscenti, oggetto di possibile abbattimento ed infine, grazie proprio all’interessamento di Cessi ed altri, si è iniziata al contrario una lenta opera di recupero culminata, come detto, con i saggi di scavo del 1993 e terminata con la destinazione d’uso attuale di biblioteca comunale.
Affreschi interni
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