Si è tenuta stamattina, come da programma, la cerimonia di inaugurazione (all’ex scuola Tiepolo) della mostra di cimeli della prima e seconda guerra mondiale, organizzata dagli alpini di Cartura (un plauso particolare a Riccardo Gatto curatore della mostra) e naturalmente per questa occasione Casalserugo e dintorni non poteva mancare.
Dopo l’alzabandiera e l’inno d’Italia, la sindaca del comune, Serenella Negrisolo ha sottolineato il valore della memoria che anche questa iniziativa porta avanti: la parola stessa, cimelio, si dice “di un oggetto che si deve custodire con cura, memoria storica, testimonianza”.
L’assessore alla cultura, Loris Silvestrin, nel suo sentito intervento che tra l’altro ha ricordato il periodo difficile che stiamo vivendo e il triste anniversario caduto ieri (6 agosto 1945, la bomba di Hiroshima), ha affermato che questa mostra “pur non avendo ambizioni museali, in realtà è di grande interesse in quanto raccoglie oggetti di un vissuto quotidiano, spesso raccolti nelle nostre zone, che ci parlano proprio dei nostri nonni o bisnonni e dunque –ha concluso l’assessore- spetta a noi il grande compito di tramandare e trasmettere questa memoria storica che altrimenti andrebbe persa”.
Il percorso nelle sale è accompagnato in effetti da una moltitudine di oggetti, reperti, cimeli, per l’appunto; i quali non possono non far pensare alle condizioni di vita estreme di quei tragici anni, sia della prima che della seconda guerra mondiale. Davvero notevoli, che hanno catturato la nostra attenzione, alcune divise da ufficiale e da soldato della prima guerra, e poi una serie di fili spinati intrecciati in modo diverso a seconda della zona di guerra.
Ci hanno colpito molto le ricostruzioni delle trincee, dell’infermeria, del “rancio” come del resto anche il piccolo carretto per il trasporto dei viveri che durante la grande guerra veniva fatto trainare da una coppia di cani sanbernardo; senza tralasciare naturalmente la notevole esposizione di armi, munizioni, elmetti.
Non possiamo noi non citare alcuni reperti rivenuti a Casalserugo e a Maserà, come ad esempio la rivoltella Beretta in dotazione ai partigiani del secondo conflitto, trovata in via Gruato o l’elmetto da tedesco donato dai proprietari di villa Petrobelli a Bertipaglia in memoria del centro di comando che lì i tedeschi avevano insediato durante l’occupazione, dopo il 1943.
Da segnalare infine la partecipazione di due “veri ufficiali” italiani del primo conflitto mondiale, in realtà due appassionati di storia, due ex alpini, in divisa d’epoca che hanno degnamente contornato la mattinata e che appartengono al gruppo rievocazione storica del sesto reggimento alpini battaglione Bassano (https://battaglionebassano.jimdo.com/).
Insomma un tuffo nel passato, ma non fine a se stesso perché certamente chi ne esce porterà con sé un bell’accrescimento culturale e personale. La mostra rimarrà aperta dalle ore 19 alle ore 23 fino al 21 agosto 2022. Ingresso libero.
In foto Riccardo Gatto, curatore della mostra accanto a un rievocatore in divisa da ufficiale del sesto reggimento alpini battaglione Bassano.
Cartura 07/08/2022