Il sito neolitico di Maserà di Padova

RINVENUTI A MASERA’ I RESTI DI UN VILLAGGIO PREISTORICO DI OLTRE 7000 ANNI FA!

L’incredibile e importantissima scoperta, che riportiamo in esclusiva, viene confermata al massimo livello dall’intervista che ci ha gentilmente concesso il Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, il dottor Vincenzo Tinè, in merito a una campagna di scavi archeologici effettuati in un terreno adiacente alla nuova casa di riposo, in via Mons. Zane. 

Ma andiamo con ordine. Le prime voci di scavi archeologici, nei pressi dell’erigendo complesso della casa di riposo, ci sono giunte in piena estate scorsa. Abbiamo seguito per quanto possibile da lontano, rendendoci conto, però, che si trattava di qualcosa di molto importante, essendoci un via vai di personale addetto, perlomeno tre persone ogni giorno, della ditta Malvestio Diego, gli stessi che hanno lavorato ai famosi scavi padovani di Pediatria all’ospedale, effettuati nel 2022.
Si trattava quindi di archeologi professionisti che stavano operando secondo precise disposizioni della Soprintendenza nell’area che, da quanto a nostra conoscenza, ospiterà alcune opere idrauliche a supporto della lottizzazione.
Una zona parecchio vasta dunque, e ciò lascia presupporre che anche il sito fosse piuttosto esteso. Stiamo parlando, come ha dichiarato il soprintendente di un “contesto insediativo” databile all’incirca tra il 5000 e 5300 a.C., cioè il neolitico antico, ritrovamento raro in generale ma “particolarmente importante per la rarità di ritrovamenti così antichi nel Padovano”.

Il vecchio asilo di Casalserugo

foto del vecchio asilo di Casalserugo primi anni 30

Bisogna risalire al 27 novembre 1908, quando l’allora vescovo di Padova, mons. Pellizzo, si trova a Casalserugo per la benedizione di tre nuove campane, del Cimitero comunale e la posa della prima pietra per un erigendo Asilo infantile, il tutto per iniziativa del Parroco: don Modesto Zampieri.
Bisognerà però aspettare il settembre del 1914 perché lo stesso don Zampieri, a sue spese, riesca veramente a terminare l’edificio, con annessa scuola professionale femminile e l’abitazione delle suore, con l’ampio cortile circondato da mura.
In piena Grande Guerra, il 15 gennaio 1916 finalmente l’asilo prende vita con 100 bambini iscritti e 80 frequentanti; cosa che ha permesso, l’otto marzo successivo, di inaugurare la nuova importantissima struttura, sempre alla presenza di mons. Pellizzo.
Quando don Modesto morirà, nel 1921, .........

Leonino Da Zara, la morte, l'oblio e la leggenda

Esattamente 65 anni fa, il sei agosto 1958 moriva a Roma Leonino Da Zara, anzi il barone Da Zara, che l’undici dello stesso mese avrebbe compiuto settant’anni.  
Diciamo subito che non è facile parlare di Leonino in modo sbrigativo, poiché il personaggio ha vissuto ben due parabole: la prima molto ripida sia in ascesa che in caduta, iniziata agli albori del XX secolo e bruciata come un fuoco di paglia in pochissimi anni ma che lo ha elevato ai livelli di leggenda, di mito popolare per poi concludersi come in una tragedia greca.  La seconda parabola, o forse meglio dire una retta, è un crescendo che inizia dopo la morte, dopo il dimenticatoio e l’oblio durato quasi quarant’anni, quando un libro di Giorgio Evangelisti, lo va a “scovare” riproponendo tutta la sua storia, un crescendo che dura a tutt’oggi e si alimenta da venti e passa anni, alla quale crediamo di avere contribuito anche noi di Casalserugo e dintorni con le nostre ricerche........  

GIUSEPPE DA ZARA (1855-1923) Il doveroso ricordo di un territorio a 100 anni dalla morte

Possidente banchiere sindaco dai vertici della finanza italiana alla cancellazione dalla memoria 


Il 28 luglio 1923 moriva, a seguito di un improvviso attacco cardiaco Giuseppe Da Zara, disgrazia intervenuta dopo la riunione del consiglio di amministrazione della “Veneta ferrovie” della quale era ancora presidente dopo vent’anni ininterrottamente. 

Carolina Da Zara e Taino Bonacossi

Nelle due foto, che ritraggono i due protagonisti il giorno del loro matrimonio, (pezzi assolutamente unici, che potete visionare per intero cliccando il link qui sotto) vediamo Lina Da Zara (Carolina da Zara) figlia di Giuseppe da Zara, banchiere, finanziere, possidente, sindaco di Maserà, Conte di Serra e Patrizio di San Marino, col secondo marito, Taino Bonacossi, Conte e Marchese, già sindaco di Monselice dal 1914 al 1919.

La famiglia Bonacossi sarebbe di origine mantovana (i Bonacolsi) poi trasferitesi a Ferrara. Taino era il figlio di Giovanni discendente diretto di Anton Maria Bonacossi primo della casata a fregiarsi dei titoli di marchese, conte di San Michele Arcangelo, cavaliere del sacro Romano Impero. Giovanni Bonacossi aveva sposato la contessa Leontina Maldura e il figlio Taino aveva ereditato tutte le proprietà dei Maldura a Pernumia.......